Lo sbiancamento dentale è un trattamento odontoiatrico che consiste nell’eliminazione delle macchie e delle discromie presenti sui denti, attraverso l’utilizzo di sostanze sbiancanti che penetrano nella superficie dello smalto dentale e ne rimuovono le particelle pigmentate.
Il trattamento di sbiancamento dentale può essere eseguito in diversi modi, a seconda delle esigenze del paziente e della gravità delle macchie. Tra le tecniche più comuni ci sono lo sbiancamento dentale professionale effettuato dal dentista in studio e lo sbiancamento dentale domiciliare effettuato dal paziente a casa con l’utilizzo di appositi kit sbiancanti.
Lo sbiancamento dentale professionale eseguito in studio prevede l’applicazione di sostanze sbiancanti a elevata concentrazione, come il perossido di idrogeno o il perossido di carbammide, sulla superficie dei denti. Queste sostanze vengono attivate con l’utilizzo di una lampada a LED o con altre fonti di luce, e lasciate agire per alcuni minuti. Il trattamento può essere ripetuto più volte, a seconda del risultato desiderato.
Lo sbiancamento dentale domiciliare, invece, prevede l’utilizzo di kit sbiancanti contenenti sostanze sbiancanti a bassa concentrazione, che il paziente applica sui denti attraverso speciali mascherine personalizzate. Il trattamento può durare da alcuni giorni a diverse settimane, a seconda del prodotto utilizzato e delle esigenze del paziente.
È importante sottolineare che lo sbiancamento dentale non è adatto a tutti i pazienti e che può comportare alcuni effetti collaterali, come la sensibilità dei denti e l’irritazione delle gengive. È quindi consigliabile consultare il proprio dentista prima di intraprendere un trattamento di sbiancamento dentale e seguire le istruzioni del professionista per evitare complicazioni o danni ai denti.